Therry Ferrari (poetessa)
La sua biografia!
Nata a Modena il 23 Novembre 1954, la mia infanzia e la mia adolescenza sono serenamente trascorse in una piccola borgata sull’Appennino Tosco Emiliano: Pianezzo, a Casola di Montefiorino.
Sposata, ho due “straordinarie” figlie: Alessandra e Francesca.
Ex “maestrina dalla penna rossa” amo, nel silenzio della notte, scrivere per me stessa, da sempre ed ho mille foglietti sparsi; adoro il mare e vorrei vivere in un faro, ritornare “all’Essenza”…
Seminando e coltivando Speranza, cullo dolcemente tanti “sogni nel cassetto”, perché i sogni sono gratuiti e, come dice Sergio Bambarén, credo sapranno portarmi “felicità e saggezza”…
“A volte vorrei rifugiarmi con tutto quello che ho dentro in un paio di parole. Ma non esistono ancora parole che mi vogliano ospitare. È proprio così. Io sto cercando un tetto che mi ripari ma dovrò costruirmi una casa, pietra su pietra. E così ognuno crea una casa, un rifugio per sé. E io mi cerco sempre un paio di parole”…
“Questo probabilmente esprime meglio il mio amore per la vita: io riposo in me stessa. E quella parte di me, la parte più profonda e la più ricca in cui riposo è ciò che io chiamo Dio”
“Cuore pensante” …
“Si vorrebbe essere un balsamo per molte ferite”...
(Etty Hillesum, Diario)
“Non sono niente, non sarò mai niente, non posso volere d'essere niente …
A parte questo, ho in me tutti i sogni del mondo.”
*Fernando Pessoa*
*NOTA*: ho preferito non inserire nella biografia la mia presenza su antologie, la qualificazione o selezione a concorsi vari, perché desidero essere, eventualmente, “conosciuta” come Persona, attraverso i miei “piccoli versi” e le semplici note che mi caratterizzano. Sono comunque disponibile, qualora sia indispensabile o necessario, a fornire ulteriori dati. GRAZIE per l’attenzione…
… in un sorriso alla Vita …
Therry
LA SUA OPERA PRIMA!
"AMORE"
(immagine di copertina: ritratto della stessa Autrice)
Le sue video-poesie!
THERRY FERRARI … piccole ali in volo …
A M O R E…
Di questo Amore conosco
l’immenso e l’abisso
il giorno e la notte
il volo e la caduta
dono e rinuncia
afflato d’anime
onde d’oceani
ricolma e svuota
inebria e lacera
unisce e divide
incessante marea
di questo Amore conosco
tanto
poco
nulla
di questo Amore
desiderato sognato cullato
frantumato relegato negato
tesserò nei ricordi
ghirlande di rose
inno di Vita
musica di silenzio
abbraccio d’incondizionata attesa
VORREI
Vorrei farmi raggio
in azzurro d’estate
scivolar come nuvola
spettinata dal vento
danzare di fiori
profumi
colori
e poi farmi acqua
e scorrere lenta
dal rio
giù nel fiume
volar come albatro
tuffarmi nell’onda
lasciarmi cullare
in un sonno profondo…
Rinascere
nuova
alla Vita
all’Amore
seguendo ogni giorno
le rotte del cuore …
DIETRO… E OLTRE
Stanno
dietro le porte
oltre le finestre
fra quei gerani
stesi al davanzale
ascose solitudini
in frammentate vite
dolorose storie
polverose abitudini
presenze d’assenza
attese disattese
involute speranze
a bozzolo racchiuse
trascinati giorni
sospesi sul domani
aneliti a volare
migrare come rondini
scostando lievemente
tra intagli di lino
una tendina candida
protesa nell’azzurro
al sole del mattino.
INFINITO VIAGGIO
Nell’Infinito Viaggio
ragione e cuore
ombra e luce
contraddizioni e fare
immanente andare.
L’attimo … qui e ora
percepire
accogliere
attraversare.
Perdersi e ritrovarsi
onda di mare
uno
nessuno
e centomila
silenzio e solitudine
lento fluire
Essere
consapevole goccia
ricolma gratitudine
traboccante Amore
scintilla di Vita
nel Divino
Uno col Tutto.
Piccola nota
in sinfonia d’Immenso.
L’AVE MARIA
Quell’erta salita
snodava nel viottolo lento
ombreggio fra querce e castagni
a giocare le foglie di sole
pazientando le tele dei ragni
rosseggio di bacche sui rovi
roselline selvatico dono
dimentichi nidi tra i rami
intreccio di giorni lontani
degli ultimi fiori un mazzetto
fili d’erba a legare ricordi…
Ecco appare
all’ultima svolta
quasi timida
un poco nascosta
cappellina di sassi montani
messa lì come invito alla sosta
un sussurro di quiete e di pace
silenzioso rosario di prece
sgranata nostalgia nella sera
di stagioni
di un tempo che c’era
vento memore dolce la scia
nei rintocchi dell’Ave Maria.
NEBBIA
Satinato calice
bevo
sorsate di nebbia.
Ombre indistinte
scompaiono
sfiorandosi appena.
Fischio lontano:
un treno
una nave
tempo d’un bacio.
Folate onde
la pianura
fugace
stasera
si fa mare …
NOI
Noi …
e un muro di cristallo
“ che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia “
anime stanche
disperse solitudini
in quel silenzio
pregno di rumore
che pure un grido
non riesce a liberare
vuoto d’assenza
di un tempo che è fuggito
rubando all’oggi
convolvoli di sogni.
Spera di sole
trafigge all’improvviso
riverbera di luce
quel cristallo
prisma rifrange
d’iridata attesa.
Noi …
attimi sospesi
ponte un sorriso
tutto in un abbraccio
eppur sarà domani.
SCIVOLA IL GIORNO
Scivola il giorno
stempera i suoi colori
dolce malinconia
Plana un gabbiano
sulle mie ali ferite
carezza il vento
Cangiante l’onda
musica i miei pensieri
silente ascolto
Linea orizzonte
confonde cielo e mare
sconfina il tempo
Trine la sera
gioca fra ombre e luci
magia di luna piena
Tu solitaria stella
scegli sulla battigia
conchiglie rosa
Culla il silenzio un canto
un sogno una speranza
notte serena espande
affida all’Infinito…
UVA FRAGOLA
Dell’uva fragola
quel sapore antico
dolce ai ricordi
fra i tralci nella vigna
carnosi gli acini
baciati dall’autunno
caldi colori
carezze delicate.
Quella bambina
tende le sue mani
raccoglie grappoli
dorati e rubicondi
nei grandi cesti di salici intrecciati.
E poi “la stesa”
sui fili ad essiccare
lenta delizia di speme al divenire.
Festa la pigiatura, quasi un gioco
nei tini odora il mosto a fermentare.
Come una danza di riti ormai sopiti
inattesa nostalgia nel rimembrare.
Lo sguardo suo, di donna, va lontano
dai monti volge e raggiunge il mare.
Stupore arcano
aleggia quel profumo d’uva fragola …
Aura d’infanzia e giorni ormai andati.
Ristoro d’ombra, culla di pensieri:
una vite ed un glicine intrecciati.
VESTITO A FIORI
Resta racchiuso
in un vestito a fiori
quell’esser nido
del tuo aperto sorriso
che sempre torna
al giorno dolce affaccio
maggese riposo nell’abbraccio
mano bambina
a stringere quell’orlo
tessuto lieve
increspato
sostenuto
salda cimosa
in amore adempiuto
lana
cotone
seta taffetà
mussola
organza
velo di chiffon
per me distesi
al vento della vita
refoli
di presenza e cura mai sopita
Mamma…
fresca rugiada
Humus alla mia Terra
prato d’ogni stagione
m’avvolgi ancora
di profumi e colori
sempre e per sempre
nel tuo vestito a fiori.
(@Tutti i diritti sono riservati e di proprietà dell'autrice Therry Ferrari )